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03/08/2021

AMIANTO E RISCHI PER LA SALUTE

in Amianto

Presente ancora in molti edifici e manufatti, l’amianto è un materiale estremamente pericoloso per la salute umana; ma che cos’è di preciso? Qual è la sua composizione?

Ebbene, si tratta di un materiale formato da fibre volatili, molto lunghe – che possono essere rigide o flessibili – a base di silicio. Pericolositàe rischi derivano proprio da tali fibre, che vengono rilasciate nell’ambiente quando il materiale si sfalda. Cosi facendo, provocano la comparsa di polveri sottili, che una volta inalate possono arrivare fino ai polmoni.

Con l’eternit, si corrono rischi reali se si verifica un processo di degradazione del materiale: il che può avvenire sia quando il materiale è friabile, sia quando è compatto ma presenta una superficie lesionata (per esempio all’interno di un serbatoio, una tubazione, una lastra deteriorata, e via dicendo).

È, purtroppo, ormai nota la correlazione amianto-mesotelioma, una grave forma di cancro ai polmoni. I sintomi dell’intossicazione da amianto riguardano, difatti, principalmente i polmoni e la pleura. La sintomatologia correlata all’asbestosi comincia a manifestarsi a distanza di circa due decenni dalla prima esposizione, sotto forma di dolore al torace e di dispnea: vale a dire, grande fatica a respirare, e non solo dopo uno sforzo fisico.

Nel tempo, poi, la sintomatologia peggiora, fino ad essere caratterizzata da insufficienza cardiaca o respiratoria. In alcuni casi può comparire il tumore ai polmoni.

Non esiste una terapia specifica per la cura dell’asbestosi, ma, ovviamente, è essenziale evitare ulteriori esposizioni all’amianto. Purtroppo però, la costruzione di manufatti ed edifici in amianto risale a diversi decenni fa, facendo sì che il processo di degradazione sia già in corso da tempo: respirare le polveri, dunque, è meno improbabile di quel che si possa pensare.

 

Divieto di utilizzo dell’amianto in Italia

Con la legge n. 257/1192 sono state vietate nel nostro Paese la produzione e l’installazione di materiali che contengano amianto. La vendita e l’importazione di tali materiali è proibita dal 1994.

Che cosa comportano questi divieti? Non l’obbligo di eliminare l’amianto, ma semplicemente quello di comunicare alle autorità sanitarie la sua esistenza.

Una domanda che viene spontaneo porsi è: da quanto è nota la pericolosità dell’amianto? Almeno da 30 anni, eppure il problema sembra ancora lontano dall’essere risolto.

Nel caso in cui si riscontri la presenza di un manufatto – come una copertura di cemento amianto o una canna fumaria – che contenga amianto e sia danneggiata, è necessario contattare un’impresa che sia registrata presso l’Albo Gestori Ambientali.

A quel punto interverranno dei tecnici abilitati, che prima di tutto provvederanno a una valutazione del livello di pericolosità del contesto. Dopodiché si procederà con l’incapsulamento, che consiste in un trattamento eseguito con speciali vernici che ostacolano la diffusione aerea delle fibre.

Obbligo rimozione amianto

Anche se la norma relativa all’uso e alla vendita dei manufatti e dei prodotti che contengono amianto risale al 1992, nel corso degli anni seguenti non sempre la legge è stata rispettata. A partire dal 2013, dunque, sono state introdotte sanzioni per chi non si attiene alla normativa.

Quando è obbligatorio, perciò, rimuovere l’amianto? Una volta che sono stati identificati tutti i manufatti in amianto, è necessario nominare un responsabile amianto per tutte le verifiche del caso. Qualora il censimento permetta di verificare l’esistenza di amianto, non devono passare più di 30 giorni prima che lo stesso venga smaltito.

Per la rimozione amianto nel 2021, vi sono incentivi che rendono più conveniente la procedura; peraltro, se la scadenza non viene rispettata, si può incappare in una sanzione che va da un minimo di 500 euro a un massimo di 3.500 euro. Non sono previste, invece, sanzioni di natura penale.

Il Bonus Amianto 2021 è stato inserito nella legge di bilancio e può essere potenziato al 110%, dal momento che fa parte del novero di interventi consentiti dal Superbonus. L’incentivo riguarda i soggetti titolari di reddito di impresa, a prescindere dal settore in cui operano (si tratta di una possibilità in vigore dal 2016).

Il credito di imposta corrispondente alla metà delle spese sostenute dalle imprese comporta una detrazione in dichiarazione dei redditi articolata in tre rate di uguale entità per tre anni. Gli interventi ammessi comprendono lo smaltimento e la rimozione di sistemi di coibentazione industriale, di coperture in eternit, di lastre di amianto, di canalizzazioni e di tubi.

 

Bonifica amianto, la procedura

Per la rimozione dell’amianto, la procedura amministrativa prevede prima di tutto di rivolgersi agli uffici competenti per la relativa denuncia. In particolare, si deve fare riferimento alla ASL di competenza territoriale, per denunciare la presenza di tale materiale.

Dopodiché, un tecnico qualificato si occuperà della valutazione delle condizioni di conservazione delle coperture e segnalerà l’indice di degrado. Prima della rimozione di un tetto in amianto, ad esempio, servono delle verifiche, che tengano conto del pericolo per la salute dovuto al degradarsi del materiale e alla conseguente diffusione delle fibre di amianto.

Se l’indice di degrado è uguale o inferiore a 25, non è richiesto alcun intervento, ma una volta ogni due anni si dovrà effettuare un nuovo controllo. Se l’indice di degrado è, invece, compreso fra 26 e 44, nei tre anni successivi bisogna eseguire una bonific. Infine, se l’indice di degrado è superiore o uguale a 45, è necessario intervenire entro un anno.

La pratica edilizia per la rimozione amianto prevede di individuare un responsabile del controllo delle varie attività di manutenzione dell’edificio, il cui nominativo dovrà poi essere comunicato.

Il piano di lavori, realizzato secondo le indicazioni contenute nel D. Lgs. n. 81 del 2008 all’articolo 256, deve essere presentato all’Agenzia di Tutela della Salute, che poi potrà sollevare eccezioni nei 30 giorni successivi. In assenza di interventi, quindi, dopo 30 giorni i lavori di rimozione o bonifica potranno prendere il via.

Gruppo Mossali e Rimozione amianto

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